PRODOTTI
il camaleonte è il simbolo dei prodotti TDA realizzati in Arock® e disponibili in 48 colori naturali. Il camaleonte usa la mutazione dei suoi colori naturali per comunicare ogni stato d'animo. TDA utilizza 48 colori naturali nella produzione di manufatti italiani di design dandole il pregio distintivo di ottenere in punta di colore l'identico risultato nei diversi materiali: legno, alluminio e Arock® producendo piatti e pareti doccia, arredi e complementi
è un processo ecosostenibile che permette di trasformare i rifiuti in risorse riutilizzabili in altri contesti evitando sprechi e salvaguardando l'ambiente. I materiali per la realizzazione e l'imballo dei prodotti TDA rientrano in questo sistema. Una volta smaltiti vengono riutilizzati in forme alternative
possiede caratteristiche ottimali per il riciclo. può essere riciclato al 100% e riutilizzato all'infinito, per dare vita ogni volta a nuovi prodotti. I profili scartati dal ciclo produttivo sono conferiti a società certificate che si occupano del recupero del materiale che viene rifuso per la produzione di billette di alluminio secondario per l’industria. Il Regolamento (UE) 333/2011 fissa i criteri in base ai quali alcuni tipi di rottami di ferro, acciaio e alluminio, cessano di essere considerati rifiuti per poter diventare nuovamente prodotto
data la sua natura può essere rifuso infinite volte, consentendo un significativo risparmio energetico e di materie prime. Lo scarto del vetro viene conferito come rottame, depurato e introdotto nel ciclo produttivo di una nuova lavorazione, partendo da un 10% del peso dell'impasto fino a quasi sostituire le altre componenti primarie. Il vetro presso gli impianti è completo della documentazione in ossequio delle autorizzazioni e procedure redatte in conformità al sistema di gestione ambientale certificato ai sensi delle norme UNI EN ISO 9001-14001
per la formazione degli imballi delle pareti doccia, dei piatti doccia e degli arredi TDA viene utilizzato il cartone. Ai ritagli e agli scarti viene data una seconda vita essendo il cartone/la carta un materiale riciclabile, poiché la cellulosa che contiene può essere sottoposta a ripetuti cicli di lavorazione. Il suo recupero può essere trattato per la produzione di nuova carta
il materiale riciclato ottenuto è di ottima qualità. Il rifiuto di legno viene raccolto presso le apposite piattaforme per poi essere avviato agli impianti di riciclaggio dove viene lavorato fino a rientrare nel ciclo produttivo sottoforma di nuove lastre per l’industria. Il conferitore produce, con il materiale di scarto (legno) TDA, un nuovo prodotto certificato FSC e PEFC, standard che accertano l’origine controllata del prodotto da foreste ben gestite, da fonti controllate, da materiali di recupero o da un insieme di queste fonti
un processo necessario per ottimizzare l'uso energetico e minimizzare l'impatto sul clima e sull'ambiente. Per contribuire alla sostenibilità ambientale TDA sfrutta diverse soluzioni e tecnologie
negli stabilmenti di produzione TDA sono installati sistemi di illuminazione a risparmio energetico con lampade LED, per i singoli banchi, gli esterni e i reparti produttivi. Questo comporta un basso consumo energetico e un risparmio in termini di energia elettrica prelevata dalla rete
gli impianti di riscaldamento dei reparti produttivi di TDA sono realizzati con sistemi a pannelli radianti a bassa temperatura per poter garantire il comfort dell’ambiente e la lavorabilità del prodotto nonostante climi rigidi. Inoltre, questo sistema consente un basso consumo di gas metano con conseguente emissione di CO2 in atmosfera
l’illuminazione in azienda segue delle logiche ben precise dettate da sistemi di regolazione basati sulle esigenze produttive e ottimizzati in base al ciclo stagionale. Questo permette di ridurre gli sprechi di corrente elettrica. Grazie a una gestione intelligente di impianti e dispositivi é possibile ottimizzarne l’uso garantendo una riduzione di spese ed energia
l’azienda ha in programma la realizzazione di quasi 300 kW di impianto fotovoltaico sulla copertura dello stabilimento di San Gervasio, per poter ottemperare al proprio fabbisogno annuo, contribuendo così alla conversione Green e indirizzandosi sulla strada tracciata in questi anni dal protocollo di Kyoto e dal G20 verso la transizione ecologica del pianeta